Sensitive di Vivian Ley

"Anime smarrite vivificare dall'unico desiderio di essere ascoltate, accudite, comprese, accolte dal cuore tenero di un essere fuori dal comune, disposto a dare sollievo e a lenire la ferita arrecata da una morte violenta."
Sensitive è un libro che difficilmente si può definire o catalogare; è un libro perturbante che sin dalle prime pagine risveglia l'interiorità. Il testo è scorrevole, coinvolgente, diretto e incisivo. 
Dalla fusione tra elementi onirici e reali scaturiscono 18 racconti, storie diverse ma legate dalla presenza dei sentimenti più oscuri che caratterizzano l'essere umano. I personaggi sono anime la cui vita è stata spezzata dalla violenza umana, anime alla ricerca di un'altra occasione, vittime di violenza fisica, psicologica, vittime e carnefici che mostrano uno spaccato della nostra infima società moderna: dolore, rabbia, erotismo, gelosia estrema. 
Leggendo si ha la sensazione di essere presenti nella scena, di "spiare" un frammento di vita dei personaggi. Non conosciamo i luoghi esatti,  cosa è accaduto prima, cosa accadrà dopo; cogliamo l'istante del racconto che, con abile perizia e accurate descrizioni, rende la scena più veritiera e soprattutto permette di empatizzare con le emozioni dei personaggi. 
Le storie che mi hanno più colpito sono: L'uomo mai nato e La confessione. Il primo per come vengono descritti fatti cruenti e per l'impatto psicologico che questi determinano sulla vittima e sul salvatore. Il secondo per l'impatto emotivo che ha avuto su di me e per la delicatezza nel trattare un argomento che mi sta particolarmente a cuore: un femminicidio visto con gli occhi ingenui della vittima. 
Consiglio questo libro? Si, dopo averlo letto guarderai le persone con occhio diverso.

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